La prima volta dal notaio: 5 cose assolutamente da sapere | Estensione

2022-10-16 04:58:09 By : Ms. Ivy Zhao

Leonida “Leo” Todaro di Vendo Casa Oggi spiega cosa è necessario sapere prima di uno dei giorni più importanti della propria vita: quello del rogito definitivo della propria casa

(Testo a cura di Leonida “Leo” Todaro di Vendo Casa Oggi)

Andare dal notaio per comprare casa rappresenta il coronamento di un sogno. Dopo settimane, per molte persone – dopo mesi – da quando è iniziata la ricerca della casa da acquistare, finalmente è arrivato il fatidico giorno del notaio. Qualcuno vive questa giornata come un autentico evento. Permesso dal lavoro per tutti gli adempimenti del caso, il vestito da festa, mezz’ora di anticipo sull’orario fissato per non fare brutta figura proprio col notaio. Dopo tantissimi anni da agente immobiliare, qualche migliaio di atti notarili seguiti per conto dei miei clienti, quelli che cerchiano in rosso sul calendario il giorno del loro rogito (l’atto di compravendita definitivo, ndr) sono tuttora quelli che preferisco. I loro volti emozionati, la gioia delle giovani coppie al primo acquisto, lo sguardo fiero di chi – dopo molti anni d’affitto – finalmente può esclamare di “avercela fatta”, rappresentano l’essenza del mio lavoro.

Purtroppo, non per tutti questa giornata fila via liscia senza intoppi. Succede quando all’ultimo si scoprono spiacevoli sorprese, magari proprio finché si è li, seduti attorno alla scrivania del notaio. Capita quando quel giorno viene dimenticato un documento importante, e tocca rimandare tutto. Sono sincero: qualche anno fa capitava anche all’interno delle mie agenzie immobiliari. È uno dei motivi che mi ha spinto a concentrarmi unicamente su un’unica agenzia, quella di Monselice. Ora per i nostri clienti, c’è una figura di riferimento che organizza dalla A alla Z uno dei giorni più importanti delle loro vite, che deve filare via liscio, evitando brutte sorprese e vissuto senza il timore di aver scordato qualcosa.

Ma cosa c’è effettivamente da sapere quando si tratta di “andare dal notaio”? Quali sono i consigli da seguire per vivere senza stress un giorno così importante? Ho stilato un elenco di 5 suggerimenti, utili soprattutto per quei clienti che «dal notaio è la prima volta». Vediamo di cosa si tratta.

La scelta del notaio spetta di norma all’acquirente. Salvo diverso accordo tra le parti, è difatti l’acquirente a pagare tutte le spese accessorie relative alla pratica notarile per l’intestazione dell’immobile. Questo concetto non va confuso con le spese di provvigione dell’eventuale agenzia che ha fatto da intermediaria della compravendita, che vanno pagate sia dal venditore sia dall’acquirente. Uno studio notarile vale l’altro? Nì! Dando per scontate le qualità di serietà, imparzialità e preparazione tecnica di questi professionisti, bisogna fare attenzione alla qualità del servizio erogato. Mi spiego meglio, per evitare fraintendimenti anche tra i tanti notai che ci seguono. La qualità del servizio percepito è determinata da caratteristiche e predisposizioni soggettive proprie del cliente. Il notaio pignolo, precisino, formale che piace a me, a te potrebbe incutere una certa diffidenza, e viceversa.

Il consiglio è di sceglierlo in base alla sua disponibilità a rispondere anticipatamente ai tuoi dubbi e perplessità, a farlo in maniera chiara, con termini semplici e comprensibili anche per un cliente alla prima esperienza nel settore immobiliare. L’unico criterio su cui non baserei mai la mia scelta è quello riguardante il prezzo. Stando entro limiti comprensibili, non sceglierei mai quello dal costo inferiore o quello che mi promette uno sconto per avermi come cliente: siamo sicuri che, oltre al prezzo, non abbia tagliato anche qualche servizio, ergo, qualche controllo?

Sono due i sistemi di pagamento del prezzo consigliati al momento del rogito notarile: l’assegno circolare o il bonifico bancario. Il venditore, il notaio stesso, potrebbero rifiutarsi di procedere con la compravendita, se chi compra si presenta col semplice blocchetto di assegni bancari. L’assegno bancario non è un pagamento sicuro, non lo è per un atto dove viene definitivamente trasferita la proprietà dell’immobile.

Non mi dilungo sul perché della questione, e sui rischi che corre il proprietario ricevendo un semplice assegno bancario a fronte della vendita definitiva del suo immobile, ma il consiglio vivissimo per l’acquirente è di recarsi in banca il giorno prima con l’importo esatto dell’assegno circolare da preparare, cognome e nome del venditore, in modo da farlo preparare con anticipo. Meglio quindi l’assegno circolare del bonifico? Se per il venditore è assolutamente indifferente, per te acquirente è assolutamente meglio. Se il venditore dovesse dar di matto quel giorno, e non firmare più la vendita definitiva, il saldo del prezzo sarà ancora in mano tua, e non già anticipato il giorno prima con il bonifico effettuato. Lo recuperi, per carità, ma sai che trafila!

Documento d’identità in corso di validità. Pare una sciocchezza ma ho già dovuto spedire clienti di fretta e furia in Comune a rinnovare la carta d’identità perché scaduta. Può succedere, per carità. Ma un controllino ai documenti sarebbe meglio farlo sempre con qualche giorno d’anticipo. Documento attestante lo stato civile. Sei celibe, nubile, sposato, divorziato? Ai fini della compravendita cambia parecchio. Per questo i notai richiedono una verifica del tuo stato civile. Preoccupati di procurarti questo documento con un po’ di anticipo, tanto ha una validità di qualche mese. Non dovrai controllare gli orari di apertura dell’anagrafe del tuo Comune all’ultimo momento! Il resto dei documenti saranno formalità del venditore o dell’agenzia che ti sta seguendo. Però una telefonata al notaio il giorno prima per sapere se è tutto apposto, la farei comunque. Ricordati che il venditore avrà l’obbligo di consegnarti copia originale dell’attestato di prestazione energetica e, se si tratta di un condominio, la certificazione dell’amministratore sul saldo delle spese condominiali effettuato.

La consegna delle chiavi, ancor più che la firma dell’atto notarile, simboleggia l’avvenuto trasferimento dell’immobile dal venditore al nuovo proprietario. Non esiste una regola che determini quante copie di chiavi deve ricevere l’acquirente. Il buonsenso direbbe che devono essere consegnate tutte, di tutte le serrature dell’immobile (cassetta postale compresa). La regola del buonsenso si scontra a volte con la realtà dei fatti, dove, per un motivo o per l’altro, manca qualcosa o non si è certi che quelle ricevute siano tutte le copie fatte negli anni.

Il consiglio? Un investimento immediato per cambiare tutte le serrature, una copia per ciascun familiare di tutte le chiavi, una nascosta da qualche parte nei casi di emergenza, e un promemoria con l’elenco di tutte le chiavi di casa! Attenzione quando il venditore vi chiede qualche giorno per sgombrare le ultime cose dall’immobile. Nessuna preoccupazione, è una prassi piuttosto diffusa. Basta determinarlo in anticipo, e far inserire all’interno dell’atto una clausola riguardante il possesso differito dell’immobile: oltre la data concordata, scatterà una penale economica per il venditore, per ogni giorno di ritardo nella consegna.

Terminata la compravendita, sei finalmente “pubblicamente” proprietario della tua nuova casa. L’ultima incombenza sarà quella di saldare il conto del notaio. Se il preventivo è stato fatto “documenti alla mano” non avrai nessuna sorpresa (per questo il consiglio è di non fare il giro dei notai all’inizio, senza uno straccio di documenti della casa da acquistare). Il notaio ti consegnerà un documento attestante “l’avvenuta stipula”. È un documento ufficiale che potrai utilizzare, ad esempio, per la voltura delle utenze domestiche. Non è la copia originale dell’atto, per quella dovrai aspettare circa un paio di mesi, il tempo necessario al notaio per registrarlo e trascriverlo. Poi… un passaggio al bar per brindare, un giro veloce a casa per la prima foto ricordo da paron de casa, i festeggiamenti per un sogno che si realizza!

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Leonida “Leo” Todaro, 40 anni, di cui 17 spesi nel settore immobiliare. Ha avviato e gestito varie agenzie immobiliari, tuttora operanti nella Bassa Padovana. Lo scorso anno ha rappresentato per lui quello della svolta definitiva. «Ho ceduto tutte le quote di partecipazione delle altre agenzie, per concentrare tutte le mie energie e le mie competenze nell’ufficio di Monselice. Il mercato immobiliare si sta evolvendo, il cliente richiede una maggior specializzazione per la risoluzione del suo problema specifico. L’agenzia di Monselice richiedeva la presenza di una figura fissa che si occupasse del lato tecnico-burocratico delle pratiche di vendita seguite. In questo modo abbiamo ulteriormente elevato la qualità del servizio erogato alle persone che decidono di appoggiarsi a noi per la vendita o l’acquisto della loro casa. Sì, la persona che si occupa di preparare dalla A alla Z il rogito per i nostri clienti, uno dei giorni più importanti della loro vita, sono proprio io! Sono uno di quelli che ha cerchiato in rosso sul calendario il giorno in cui ho comprato la mia prima casa, ricordo ancora l’emozione di quel giorno e cosa rappresentava per me e la mia futura famiglia quella casa. Per questo devo preoccuparmi di garantire che tutto fili via liscio, non ci siano intoppi, e che anche loro possano ricordare piacevolmente anche tra trent’anni quel giorno».